Comitato scientifico per la prevenzione e la cura della fragilità ossea

(ANSA) – Napoli, 13 novembre

Presso l’Assessorato alla Salute della Regione Campania, Isola C3 del Centro Direzionale, piano 6, il prossimo 18 novembre, dalle ore 12.45 alle 17.00, un comitato scientifico formato da esperti di varie discipline – Annamaria Colao, Cristiano Coppola, Antonio Del Puente, Mariano Fusco, Giovanni Iolascon, Luciano Sagliocca ed il responsabile del settore farmaceutico Ugo Trama – darà il via ai lavori per l’elaborazione di un modello clinico e gestionale in grado di dare la più efficace risposta al bisogno di cura e prevenzione dei pazienti con fragilità ossea.

Cos’è la fragilità ossea

La fragilità ossea è la conseguenza tipica dell’osteoporosi, malattia osteo-metabolica che, in particolare nelle persone con più di 50 anni, altera l’apparato scheletrico e comporta fratture spontanee o conseguenti a lievi traumi.

Si tratta di una patologia subdola, che si sviluppa senza sintomi né dolore e che risulta molto diffusa: in Italia colpisce oltre cinque milioni di persone, ovvero una donna su tre dopo la menopausa e un uomo su quattro. In molti casi le ossa diventano talmente fragili che può bastare un banale colpo di tosse a causare la frattura delle costole, o il semplice stare in piedi a lungo per provocare la rottura del femore.

Obiettivi del progetto

È quindi fondamentale individuare tempestivamente i pazienti con osteoporosi a rischio di fratture multiple e ripetute, per avviarli – attraverso specifici indicatori – al miglior percorso terapeutico, riabilitativo e di prevenzione delle recidive.

L’obiettivo del gruppo di lavoro interdisciplinare, organizzato per tavoli tecnici altamente specialistici, è quello di elaborare un iter diagnostico, terapeutico e assistenziale efficiente, adottabile sul territorio regionale, in grado non solo di intercettare ma anche di prendere in carico e seguire in ogni fase il paziente dopo il primo evento di “frattura da fragilità”.

Destinatari delle linee guida

Le linee guida saranno rivolte non solo agli ortopedici dei Pronto Soccorso – i primi ad interagire con i pazienti – ma anche a reumatologi, endocrinologi, geriatri, internisti, nefrologi, ginecologi, medici di Medicina Generale, fisiatri e farmacisti.

Partecipazioni istituzionali

All’apertura dei lavori di lunedì 18 novembre, oltre ai responsabili scientifici, interverranno i rappresentanti delle Istituzioni Sanitarie. Tra questi:

  • Prof.ssa Maria Triassi, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II, già responsabile scientifica di Osteonet – progetto per la prevenzione e la cura dell’osteoporosi;
  • Prof. Mario Delfino, consigliere dell’Ordine dei Medici di Napoli.

(ANSA)

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