(Regione Campania – Comunicato)

Cos’è la fragilità ossea

La fragilità ossea è la conseguenza tipica dell’osteoporosi, malattia osteo-metabolica che, in particolare nelle persone con più di 50 anni, determina un’alterazione dell’apparato scheletrico e comporta fratture spontanee o conseguenti a lievi traumi.

L’incontro del 18 novembre 2019

Presso l’Assessorato alla Salute della Regione Campania, Isola C3 del Centro Direzionale, piano 6, il 18 novembre 2019, dalle ore 12.45 alle 17.00, un comitato scientifico formato da esperti di varie discipline – Annamaria Colao, Cristiano Coppola, Antonio Del Puente, Mariano Fusco, Giovanni Iolascon, Luciano Sagliocca e il responsabile del settore farmaceutico Ugo Trama – ha dato il via ai lavori per l’elaborazione di un modello clinico e gestionale in grado di fornire la più efficace risposta al bisogno di cura e prevenzione dei pazienti con fragilità ossea.

Un problema sanitario diffuso

L’osteoporosi è una patologia subdola, che si sviluppa senza sintomi né dolore ed è molto diffusa: in Italia colpisce infatti oltre cinque milioni di persone, ovvero una donna su tre dopo la menopausa e un uomo su quattro. Le ossa diventano talmente fragili che può bastare un colpo di tosse a provocare la frattura delle costole o lo stare in piedi a lungo per causare la rottura del femore.

Obiettivi del progetto

Diventa quindi fondamentale individuare tempestivamente i pazienti con osteoporosi a rischio di fratture multiple e ripetute, per avviarli – attraverso specifici indicatori – al miglior percorso terapeutico, riabilitativo e di prevenzione delle recidive.

Il gruppo di lavoro interdisciplinare, organizzato in tavoli tecnici altamente specialistici, mira a elaborare un iter diagnostico, terapeutico e assistenziale efficiente da adottare sul territorio regionale, in grado non solo di intercettare ma anche di prendere in carico e seguire in ogni fase il paziente con frattura da fragilità dopo il primo evento.

Destinatari delle linee guida

Le linee guida saranno destinate non solo agli ortopedici dei Pronto Soccorso, i primi ad interagire con i pazienti, ma anche a reumatologi, endocrinologi, geriatri, internisti, nefrologi, ginecologi, medici di Medicina Generale, fisiatri e farmacisti.

Partecipazioni istituzionali

All’apertura dei lavori, oltre ai responsabili scientifici, hanno portato i loro saluti i rappresentanti delle istituzioni sanitarie:

  • Prof.ssa Maria Triassi, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II, già responsabile scientifica del progetto Osteonet per la prevenzione e la cura dell’osteoporosi;
  • Prof. Mario Delfino, consigliere dell’Ordine dei Medici di Napoli.

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